domenica 15 maggio 2011

E se costruissimo case abusive?




Rispondo a chi mi ha chiesto di spiegare la cosa:

L'alto indice di natività e l'impoverimento delle campagne ha provocato una forzata urbanizzazione dei "campesinhos" e lo Stato che non può far fronte a questa emergenza ha solo lasciato alcune aree alla periferia delle grandi città dove i poveri si accalcano costruendo baracche che il maltempo, le grandi piogge e qualche ciclone si portano via, tra la disperazione della povera gente.

I più poveri costruiscono col legno, quelli che si arrabbattono con qualche lavoro comprano i blocchi di cemento per costruire mura perimetrali senza fondamenta e con tetti in lamiera.
I gabinetti sono semplicemente un buco nel terreno senza nemmeno pozzo nero e vanno ad inquinare la falda acquifera da cui attingono per i loro bisogni. Ne consegue che le malattie virali, le amebe, vari virus e ultimamente il colera, sono molto diffusi in queste aree principalmente a causa dell'acqua inquinata.

Quando ero a Cuba in quel "famoso" programma di aiuti nei quartieri insalubri, una cosa che la televisione cubana insegnava erano le precauzioni igieniche, prima fra tutte quella di far bollire l'acqua prima di bere. Non c'era casa che non avesse la sua pentola dedicata, e i problemi erano ridotti. Qui ci sono 18 ore di telenovelas al giorno e quasi nessuno conosce le norme igieniche salvo quelle dettate dalle "curandere" che ogni tanto sparano puttanate da galera...

Cotruire una casa con blocchi di cemento, con due colonne di armato che fungano da fondamenta, con pozzo nero e condotto per l'acqua, con un tetto solido, potrebbe costare mille o duemila dollari, e potrebbe essere abitata da una famiglia di sei/otto persone che potrebbero vivere in salute. Senza dimenticare che queste costruzioni porterebbero lavoro tra i giovani meno specializzati.
Ne abbiamo costruita una. Un giorno di questi vado a fotografarla e ve la faccio vedere...